martedì 1 aprile 2014

Considerazioni di un pomeriggio di studio.





Scherzavo. Considerazioni di un pomeriggio che avrei dovuto passare a studiare ma il sole la primavera Milano il mio ipod lo shopping hanno totalmente sconfitto. Si è trasformato in un pomeriggio di considerazioni da Zara. In una via di mezzo tra estasi primaverile tipo “se avessi uno stipendio sarei sempre in rosso” e un’anima aziendalista che mi diceva “osserva il comportamento d’acquisto del consumatore”. Poi c’era anche la parte curiosa, che diceva “fermati e osserva, quali meravigliose cose ti quasi regalano e quali orrende proposte ti rifilano”. Da tutto ciò ne è uscito, oltre a un pomeriggio diverso dai piani, ma questo è il bello della primavera, una collezione di immagini che come al solito e ogni giorno di più diventano la mia agenda.

Sandali. Se così si possono chiamare. Quelli ortopedici, da pensionati. I tedeschi saranno quest’estate le persone più trendy d’Europa, proclameranno a gran voce di averlo sempre saputo, che le Birkenstock sono la cosa più bella del mondo, di averlo sempre sostenuto con fervore. Dite che sono comodi, dite quelli che volete. Ma bello è un’altra cosa.



Pancia. Rigorosamente fuori. Che i pantaloni sono a vita alta ma queste magliette sono talmente corte che comunque rimarrà fuori. Larghe, ma corte. Di quelle che ti dicono “sei indietro con gli addominali di una qualche decina d’anni”, di quelle che stanno male a chiunque nel momento in cui ti siedi (si, devi considerare anche quello). Crop top insomma, un po’ ovunque.





Ma c’è anche qualcosa che amo. Pantaloni larghi, stampe, elastico in vita. Di quelli che sembrano un po’ un pigiama, ma lascia un uomo con il beneficio del dubbio e sarai improvvisamente più sexy. Di sera, piede nudo e tacco 15. Di giorno, scarpa bassa e una giornata alla scrivania che nemmeno te ne accorgi. Perché stateci voi con un paio di skinny non elasticizzati dieci ore seduti.





Colori pastello. Tanti, morbidi, romantici. Perché il fluo è un brutto lontano ricordo e così lo sono anche le spalline anni ’80. Linee morbide per colori morbidi, nei blazer come nelle maglie, forme che si intravedono ma sta a te decidere chi può conoscerle davvero. Vestiti lunghi in cui respiri, balli, inciampi e ridi di cuore.







Credits - Zara, Tumblr

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